
L’overload informativo: il male dell’era digital.
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Linkedin è il nostro principale luogo di scambio di informazioni e di aggiornamento: lo riteniamo forse il social più utile del momento per chi, come noi, deve rimanere costantemente aggiornato e fare rete.
Una settimana fa siamo incappate in un post blog molto interessante dove si parlava di overload informativo.
*In Uk 1 adulto su 3 sta rimuovendo le APP dei Social*
La Gran Bretagna, che è da sempre un’aticipatrice delle tendenze digitali, mostra chiaramente come le persone (gli adulti) siano stanche dei social, le ragioni sono diverse:
– Overload di informaizone
– Una forma di droga addiction ai social media
– La presenza di fake news, e perdita di credibilità
– La garazia della privacy
– Per aumentare la nostra salute e benessere mentale.
Personalmente stiamo anche noi dosando il tempo sui social per trarne tempo e “spazio mentale”.
Riteniamo anche che l’overload informativo arrivi da qualsiasi tool digitale: motori di ricerca, mobile app, eNews, feed RSS e app dedicate, aggregatori etc.: non si tratta di un problema dei social ma in generale delle modalità di fruizione del digitale da parte della stragrande maggioranza del pubblico che, purtroppo, è piuttosto acritico rispetto alla qualità di quanto è disponibile sul web.
Un gran peccato per chi, come noi, lavora quotidianamente con i social, ma crediamo anche che, per sopravvivere, la ricetta possa essere solo questa: continuare a pubblicare contenuti davvero utili per chi ci segue, per il nostro target e costruire una buona digital strategy che sviluppi più touch point possibili (un sito di proprietà e canali in target con contenuti funzionali alla piattaforma).
Pensiamo anche che stare sui social sia ancora possibile: sono piattaforme sociali, appunto, grazie alle quali creiamo e stringiamo relazioni molto utili per il nostro lavoro. Le persone, dentro i social network, vivono un ecosistema complesso di relazioni: il solo modo per creare una comunicazione che abbia una minima possibilità di successo è creare contenuti il più rispettosi possibile dei comportamenti e delle caratteristiche di questo ecosistema.
E voi? Cosa ne pensate? Siete anche voi nella fase di detox?
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